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Come fare l'analisi grammaticale

Gli esercizi di analisi grammaticale saranno richiesti a tutti gli studenti ad un certo punto della loro carriera accademica. Il primo passo è capire cos'è l'analisi grammaticale. Questo termine si riferisce al processo di abbinare ogni parola di una frase alla parte del discorso appropriata. Ogni elemento del discorso deve essere specificato con precisione, differenziandone le caratteristiche morfologiche, il genere e il numero, e collegandolo agli altri elementi della frase per completare correttamente gli esercizi (contenuti anche nelle valutazioni Invalsi per l'italiano). Per ogni parte del discorso dobbiamo stabilire quanto segue, seguendo anche quanto indicato dalla Enciclopedia dell'Italiano Treccani nella loro Guida all'analisi grammaticale.

Nella lingua italiana possiamo avere ben 10 parti distinte in una frase:

  • Aggettivo
  • Articolo
  • Avverbio
  • Congiunzione
  • Interezione
  • Locuzione
  • Preposizione
  • Pronome
  • Nome o Sostantivo
  • Verbo

Parti variabili e invariabili del discorso

Si possono individuare due tipi di parti del discorso: le parti variabili sono: nome, aggettivo, articolo, pronome e verbo; possono subire all'interno della frase una flessione, a seconda di numero, genere (o, nel caso dell'ultima, a seconda del modo, tempo, numero e persona). Le parti invariabili sono invece l'avverbo, la preposizione, l'interiezione e la congiunzione: non subiscono mai modifiche all'interno della frase in cui vengono utilizzate e appaiono sempre nella stessa forma.

Nome o sostantivo

Ogni sostantivo si può classificare in base a diverse caratteristiche, come ad esempio:

  • la forma: un sostantivo può essere primitivo (es. libro), derivato (es. libraio), alterato (es. piccolino) oppure composto (es. altoparlante);
  • il genere: un nome può essere femminile (es. ragazza) oppure maschile (es. operaio);
  • il numero: un sostantivo può essere singolare (es. cantante) oppure plurale (es. cantanti);
  • il significato: un nome può essere comune (es. automobile) o proprio (es. Filippo), individuale (es. persona) o collettivo (es. gente), concreto (es. sedia) oppure astratto (es. pensiero).

Articolo

Ogni articolo può essere classificato in base a vari criteri:

  • il tipo: un articolo può essere determinativo (il, lo, la, gli, le, i), indeterminativo (uno, una, un), oppure partitivo (del, dei, dello, della, degli, delle)
  • il genere: un articolo può essere maschile (il, i, dello, dei, gli, lo, un, uno, del, degli) oppure femminile (la, le, una, delle, della);
  • il numero: un articolo può essere singolare (il, lo, la, un, uno, una, del, dello, della) oppure plurale (gli, le, i, dei, delle, degli).

Aggettivo

Ogni aggettivo può essere classificato in base a varie caratteristiche:

  • la categoria: un aggettivo può essere
    • aggettivo qualificativo: positivo, comparativo (comparativo di maggioranza, minoranza o uguaglianza), superlativo (superlativo assoluto o relativo);
    • aggettivo determinativo: possessivo, dimostrativo, indefinito, interrogativo, esclamativo o numerale;
  • il genere: un aggettivo può essere maschile (es. bello) oppure femminile (es. bella);
  • il numero: un aggettivo può essere singolare (es. bello) oppure plurale (es. belli);
  • la struttura: un aggettivo può essere primitivo (es. brutto), derivato (es. imbruttito), alterato (es. bruttino), composto (es. altolocato).

Pronome

Ogni pronome si può classificare in base a varie caratteristiche:

  • la categoria: un pronome può essere personale (es. io, tu, egli, noi, voi, loro, ella, essa, esso, essi, esse), possessivo (es. mio, mia, nostro, vostro, nostra, vostra), indefinito, interrogativo, esclamativo o relativo;
  • il genere: un pronome può essere maschile (es. mio, miei) oppure femminile (es. mia, mie);
  • il numero: un pronome può essere singolare (es. io, tu, egli, mio, mia) oppure plurale (es. noi, voi, essi, miei, mie);
  • la persona (per i pronomi personali).

Verbo

Ogni verbo si può classificare in base a varie caratteristiche:

  • il genere: un verbo può essere transitivo (diatesi attiva, passiva o riflessiva - propria, apparente o reciproca), intransitivo (diatesi attiva o pronominale);
  • il numero: un verbo può essere singolare (es. vado) oppure plurale (es. andiamo);
  • la persona: un verbo può essere coniugato alla prima, seconda e terza persona;
  • la funzione: un verbo può essere un ausiliare, copulativo, d'appoggio (es. verbi servili, aspettuali, fraseologici, causativi) oppure predicativo;
  • la coniugazione: un verbo regolare può essere coniugato in base alle tre coniugazioni italiane (-are, -ere, -ire), e alcuni verbi possono essere impersonali oppure irregolari;
  • il modo: un verbo viene coniugato in base al tempo e al modo, come ad esempio l'indicativo semplice (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice), l'indicativo composto (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro anteriore), il congiuntivo semplice (presente, imperfetto), congiuntivo composto (passato e trapassato), il condizionale (presente o passato), l'imperativo (presente), l'infinito (presente o passato), il gerundio (presente o passato) e il participio (presente o passato).

Avverbio

Ogni avverbio si può classificare in base a varie caratteristiche:

  • il grado: un avverbio può essere positivo, comparativo oppure superlativo;
  • il tipo: si distingue tra avverbio e locuzione avverbiale;
  • se è qualificativo, come ad esempio avverbio di modo;
  • se è determinativo, come ad esempio un avverbio di luogo, di tempo, di qualità, interrogativo o di valutazione (negazione, dubbio, aggiunzione, affermazione).

Preposizione

Ogni preposizione si può classificare in base a varie caratteristiche:

  • una preposizione può essere propria (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra), e a sua volta distinguersi tra semplice o articolata;
  • una preposizione può essere impropria (davanti, dentro, dietro, fuori, lontano, lungo, mediante, oltre, senza, sopra, sotto, verso, vicino);
  • le locuzioni preposizionali (insieme con, insieme a) sono un caso particolare.

Congiunzione

Ogni congiunzione può essere classificata in base a varie caratteristiche:

  • congiunzione semplice (ad esempio: "e", "o", "né", "anzi", "ma");
  • congiunzione composta (ad esempio: "oppure", "affinché", "perciò", "poiché");
  • locuzione congiuntiva (ad esempio: "anche se", "al punto di", "in modo da");
  • in base alla funzione, una congiunzione può essere coordinativa (copulativa, disgiuntiva, dichiarativa, conclusiva, correlativa, aggiuntiva, avversativa) oppure subordinativa (dichiarativa, eccettuativa, concessiva, modale, avversativa, interrogativa o dubitativa, temporale, consecutiva, comparativa, causale, finale, condizionale, limitativa oppure esclusiva).